11 Domande a… Cristina Acquistapace

Cristina Acquistapace, 40 anni – Regoledo (SO).

Laica Consacrata presso l’Ordo Virginum

PRESENTAZIONE

Sono nata nel 1972 con la Sindrome di Down; a quel tempo, non vi erano le associazioni che esistono ora: con me, c’erano solo mia madre e mio padre e intorno a noi c’era l’ignoranza umana. Questa, comunque, non ha avuto influenze realmente negative. Ho proceduto nella frequenza delle scuole dalla materna alla superiore. Grazie a mamma e papà che non mi hanno segregato in casa o inviato in un istituto ma, al contrario, mi hanno messo in contatto con la gente, in breve tempo mi sono fatta molti amici e mi sono anche innamorata, imparando cose importanti.

Ho potuto andare a trovare mia zia che è suora missionaria in Kenya.
Di fronte a una così grande povertà, mi sono sentita fortunata e felice. E’ stato così bello! Un’esperienza che non vorrei cambiare con nessun riconoscimento, ma è impossibile renderla solo attraverso le parole; voi dovete vedere con i vostri occhi, proprio come ho fatto io. La sindrome di Down, anche se ha costituito talvolta per me un peso, nel mio modo di pensare non ha mai costituito una maledizione bensì una benedizione (grazia); forse è stata una prova per vedere se, nonostante tutto, io possa vivere una vita piena, una vita come tutti gli altri.
Io sono convinta che vi sia stato anche un incentivo per me stessa, nel dimostrare che sono come chiunque altro, una specie di sfida, dopotutto. Non mi sento diversa da nessuno. Mi sono sempre considerata come gli altri in quanto, come tutti, io sogno, spero e desidero, provo dei sentimenti, gioco. In una sola parola, io vivo.
Le persone con Sindrome di Down hanno i medesimi diritti e doveri degli altri: forse non possono fare alcune cose, ma sono in grado di farne altre. Io, per esempio, non mi metto in testa di guidare l’automobile in quanto, per i miei problemi di vista, non sarei in grado di farlo ma persevero nel sostenere di essere idonea a prestare aiuto agli altri in quanto so che sono in grado di farlo.
Le persone danno prova di intelligenza nel momento in cui accettano i loro limiti e investono le loro energie e capacità in quanto sono in grado di fare. Nel mio futuro, vi sono molte aspirazioni; una di queste, è quella di prendere i voti e dedicarmi interamente alla scelta religiosa. Anzitutto, perchè sento di essere stata chiamata e in secondo luogo, perchè c’è troppa povertà nel mondo: povertà spirituale, soprattutto, e la Chiesa ha bisogno di me, delle mie preghiere e della mia dedizione incondizionata.

Cristina Acquistapace, sindrome di Down, entra nell’Ordo Virginum nel 2006 a 33 anni

 1) Come hai capito che avevi la Sindrome di Down? Te l’ha spiegato qualcuno?

Essendo nata con la Sindrome di Down ho capito fin da piccola di avere delle difficoltà, anche perché avendo una sorella più piccola di me solo di un anno mi sono resa conto presto che per me era meno facile fare quello che lei faceva senza fatica. Questo però non mi ha mai preoccupato più di tanto, avevo capito che con un po’ di pazienza alla fine anch’io riuscivo a fare tutto e quando proprio non ci riuscivo sapevo che in ogni caso ci avevo messo tutta la mia buona volontà per cui ero lo stesso serena. Io  non ricordo quando mi è stato detto, credo di averlo sempre saputo, forse sarà che sono passati tanti anni. Ricordo però che a volte la mamma mi diceva: “Cristina non possiamo aspettare la manna dal cielo, dobbiamo darci da fare. Noi  ti aiutiamo ma anche tu devi fare la tua parte. La Sindrome di Down non è una malattia e non è colpa di nessuno” di questo ne sono convinta. I bambini che nascono con la mia stessa Sindrome non devono essere tenuti all’oscuro della loro situazione per troppo tempo altrimenti finiranno col pensare che le difficoltà dipendono da loro e questo non li aiuta. Io la penso cosi.

 2) In che occasione avverti maggiormente la tua condizione di disabile?

Forse era più esatto chiedermi quando mi sono sentita handicappata perché sono due cose completamente diverse. Io mi sono sentita handicappata sempre e soltanto quando me lo hanno fatto notare e questo purtroppo è capitato spesso e capita ancora ogni volta che la gente che mi avvicina è ignorante e piena di pregiudizi. Ultimamente mi sento spesso handicappata anche a causa di un virus perché le gambe non mi ubbidiscono e i muscoli mi fanno male e quindi sono costretta a usare la carrozzina. Sono troppe le barriere architettoniche per chi non cammina da solo e queste ti fanno veramente sentire tanto tanto diversa.. In ogni caso le barriere che fanno più male in assoluto restano quelle mentali perché concorderete con me che non si può rompere al testa alle persone, non sta bene.. Per concludere vi dico che disabile lo sono dalla nascita ma con la Sindrome di Down io sono sempre andata d’accordo perché sono anche stata molto aiutata, mentre handicappata mi sento soltanto ogni volta che gli altri mi ci fanno sentire.

 3) Tra i luoghi comuni legati alle persone con Sindrome di Down qual è quello che ti dà più fastidio?

 Se c’è una cosa che proprio non sopporto è quando sento dire che non possiamo diventare grandi e che siamo destinati a rimanere eternamente bambini. Secondo me questo è assurdo e io mi rifiuto di pensarlo perché so per certo che con tutti i limiti   che si possono avere niente ci può impedire di diventare adulti, magari adulti semplici ma adulti. Si deve rimanere bambini nel senso che non dobbiamo mai perdere la fantasia che è il sale della vita, ma questo è un altro discorso e vale per tutti non solo per noi.

 4) Il giorno più bello della tua vita?

Il giorno più bello della mia vita è stato il 25 Marzo del 2006 quando il Vescovo mi ha Consacrato, anche se pensandoci bene i giorni più belli sarebbero due perché se non fossi nata il 10 Agosto del 1972 non avrei mai potuto vivere quel meraviglioso giorno in cui sono diventata a tutti gli effetti Sposa di Cristo.

 5) Hai acquistato un “super potere”. Ci dici qual è? E perché?

Io di super poteri non ne vorrei, credo che sia talmente bello essere normali e semplici, ma se proprio devo pensarne uno allora vorrei poter volare sul mondo, guardare dall’alto le persone in difficoltà e poterle aiutare per quel poco che so fare.

 6) Una frase che non avresti mai voluto sentirti dire?

Una frase che non avrei mai voluto sentirmi dire è quella che mi ha detto un insegnante della scuola materna dove lavoravo: “non venire più a questo tavolo se no il bambino piange”. Io credo che avrebbe dovuto aiutare quel bambino a superare la paura invece di chiedere a me di non avvicinarlo. Credo che quel bimbo non imparerà mai ad accettare gli altri per come sono e questo non è bello.

 7) La frase più bella che qualcuno ti ha detto?

“Sei una sorella meravigliosa ” me lo ha detto mio fratello e siccome non é uno di molti complimenti mi ha riempito il cuore di una grande gioia.

 8) Hai la possibilità di cambiare 1 cosa di questo mondo: quale?

Vorrei che non ci fossero più bambini che soffrono per la fame e per le violenze degli adulti

9) Secondo te chi ha creato Dio?

Io credo che nessuno abbia creato il Creatore, non riesco a capire il senso di questa domanda.

 10) Esiste la disabilità nell’aldilà?

Assolutamente no!

11) Perché Dio ha creato la disabilità?

Dio non ha creato la disabilità come cosa che potesse farci male, se mai ha voluto dare a qualcuno la possibilità di comprendere il vero senso e il vero valore della vita attraverso persone molto speciali a cui ha dato il compito di essere Luce per il mondo.


Un grazie sentito a Cristina per la sua spontaneità e per la sua disponibilità.

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